venerdì 5 novembre 2010

Teorema n.3: il gioco vale la candela?

Chi mi conosce lo sà, non esco spesso dal mio laboratorio. E' una sorta di tana, dove riesco a rifugiarmi e se voglio rendermi irreperibile. Odio la folla, odio lo shopping, ma la cosa che odio di più è l'esser costretta a perdere tempo in cose che si potrebbero fare in 2 minuti. Vi spiego. Di solito faccio i pagamenti tramite home-banking ma un po' di giorni fà sono stata costretta ad andare alle Poste Italiane per farne uno. Saranno stati almeno 5 anni che non mettevo piede in tali uffici... Ma ve lo siete domandati a cosa servono le Poste Italiane? Io me lo sono domandata: appena entrata la corsia di un piccolo punto P.I. di un paesello di 15.000 anime di divideva in due. A sinistra Banco Posta e a destra Servizi Postali, in mezzo una fila di poltroncine con una mezza dozzina di persone sedute e davanti a me, appena entrata, una sorta di armadietto elettronico tipo parcheggiometro troneggiava fiero di giallo vestito. Mi avvicino all'armeniccolo e leggo la fila di istruzioni che ti indicano quale pulsante devi premere. Boh, non c'ho capito 'na mazza! Ho schiacciato a caso e per mia fortuna o per pietà dell'armadietto tronfio di sè, ho pigliato un biglietto giusto, di quelli che ti fanno vincere alla lotteria della fiera del paese...  Mi siedo e noto che un counter segnava il numero che stavano servendo, tipo quelli dei banconi salumi dei supermercati. Ah! Ho solo 6 persone davanti a me...  Osservo le 6 persone presenti e vedo che tutte hanno in mano buste e bollettini, perciò tutte dirette verso i Servizi Postali come me. Infatti al Banco Poste non c'era nessuno. Addocchio il bancone che mi interessava e ci sono 3, dico 3! impiegate. Beh, forse me la cavo in fretta. Mai avessi avuto questo pensiero... per chiamare il mio numero ci hanno messo più di 40 minuti! una media di circa 20 minuti a persona per ogni impiegata! Faccio due conti a mente...  ogni impiegata costa allo Stato (che poi siamo noi) tra stipendio, tasse, ferie, inps, inail ecchipiùnehanemetta circa 20 euro all'ora, se và bene, altrimenti qualcosina in più. Vuol dire che 20 minuti costano 6,6666 euro. Se ogni utente ha una media di 3 bollettini da pagare a 1 euro di servizio ogni 20 minuti, vuol dire che Poste Italiane ce ne rimette 3,6666 rispetto a quell'impiegata. Senza contare tutto il palco di gente che lavora senza essere allo sportello e che dev'essere pagata con i guadagni di sportello e i francobolli. Vuol dire che quell'ufficio in un giorno perde rispetto alle impiegate 87,9984 euro. Intanto che stavo facendo i conti mentali, continuava ad entrare gente  che dopo 10 minuti sbuffava.
Le impiegate imperterrite nella loro lentezza lumacosa (ancora un po' e vedevo la bava luccicante sul pavimento) ci guardavano con aria di sufficienza... Ad un certo punto una di loro si alza e si avvicina alla collega "andiamo a prendere il caffè?". Un brusio si è alzato di botto, minaccioso! Ma come? hai dormito qui stanotte? Stamattina sicuramente! Ma come fai a pensare al caffè con un straripamento di gente che ti stà guardando con paia di occhi iniettati da pazienza persa? La collega, forse un po' più sveglia, si è affrettata a rispondere un no,no, adesso meglio di no. Ma sarà meglio che vi sbrighiate? Ma siete mai state a lavorare in fabbrica con il titolare che ti respira sul collo? O dove c'è un capoufficio che ogni 5 minuti ti dà un nuovo lavoro chiedentoti se hai finito quello di 5 minuti prima? Non metto in dubbio che alle Poste Italiane ci sia gente che lavora veramente! Lo è testimone il mio postino che sfreccia sotto la pioggia con il suo scooter e deve servire una zona abbastanza grande. Ma l'impressione che ho avuto è stata quella di persone che si sono accomodate su di una sedia e che non si interessano di ciò che stà intorno.
Comunque, spero di non dover andare alle Poste se non tra 5 anni. Non lo sopporterei!
Teorema: il gioco lento vale una candela di 3 euro?

lunedì 1 novembre 2010

Teorema n.2: tanto la gatta và al lardo...

Notizia locale (Trentino) pubblicata stamattina: "uomo ammazza suocera a martellate dopo una discussione, poi confessa tutto alla moglie".
Ho fatto un applauso! Bravo! Perchèèèèèèèèèèèèè?????????????????????
Parto dall'idea che la pazienza umana ha limite soggettivo e che ci sono molte persone egoiste che non riescono a vedere i vari segnali di ALT (tipo dogana di una volta) che sono posti a 1 km., a 800 mt. e così via. Provate a pensare cosa deve aver subito quel pover uomo. Lo dico per esperienza: ho patito una suocera più che invadente per ben 23 anni e il martello lo avrei preso volentieri in mano diverse volte per lei e per il figlio. E' arrivata addirittura a farsi detestare da mia figlia. Direte che sono esagerata? Non penso, ma lascio giudicare a voi: a 15 anni portavo le minigonne e non andavo in chiesa, il suo giudizio divino "troia!". Dopo 6 anni di fidanzamento con il figlio, sono rimasta incinta della mia fantastica figlia, giudizio divino "approfittatrice" mascherato da un "cosa mi hai fatto?!!!!!!". A lei nulla, al limite lo avevo fatto con il figlio. Quando nasce mia figlia, arriva con un vaso di rododendri rosa megagalattico, entra in stanza di ospedale ed esordisce "Per fortuna assomiglia a mio figlio se no non credevo che fosse mia nipote!". Ce ne sarebbero mille altri di racconti, ma vi dico solo che mia figlia a 2 anni la pigliava a calci sugli stinchi perchè non la sopportava... Il mio limite di pazienza?????????? L'ho risolto divorziando dal figlio e da lei visto che vivevo come nella canzone "io, mammete e tu!" , cambiando completamente città per non sapere più nulla di loro... Forse ho gestito meglio la situazione, però vi assicuro che più di una volta ho pregato Dio di pigliarsela, ma evidentemente nemmeno Lui la vuole: strapiena di tumori è ancora sulla faccia di questa terra e sicuramente rompe e macina i maroni a qualcun'altra. Ma 'sto poveraccio chissà quanto è stato assillato, preso per la caviglia con morso canino, triturato da moglie e suocera, per arrivare a quel momento in cui scatta il NON NE POSSO PIU' e partono le azioni più o meno consapevoli che ti portano malgrado tutto dalla parte del torto. Il teorema? Tanto la gatta và al genero che ci lascia la capoccia!